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Diventare un subacqueo può davvero cambiare la tua vita?

Qualsiasi esperto subacqueo ti risponderà di sì.

Perché dunque accade questo cambiamento?

Ci sono dei motivi per cui davvero si diventa un pochino diversi da prima?


Proviamo a fare una lista, senza un ordine preciso di priorità:

  1. Ti si apre un mondo e passi il tempo a sognare posti nuovi dove andare. La subacquea quindi ti fa muovere di più ed organizzare vacanze dove fare immersioni (se con la famiglia, dove “inserire” qualche immersione mentre fai finta di stare bene con loro, ma in realtà ti senti prudere ovunque dalla voglia)

  2. Incontri e fai amicizia con un sacco di gente, di ogni livello sociale, colore, lingua e religione; il tutto senza barriere di qualsiasi genere, senza remore o blocchi. Impari ad aprirti verso gli altri (il che non è poco).

  3. Diventi una specie di “ambasciatore” della subacquea, comunicando e trasferendo ad altri la tua passione. È una delle cose migliori che ti possano capitare al mondo e spesso non riesci proprio a trattenerti dal dirlo agli altri. Sono loro che incautamente te lo chiedono? Ti senti come se il pesce più grande del mondo avesse abboccato al tuo amo.

  4. A proposito di pesci, diventi ambientalista, sensibile all’ambiente ed alla natura, e finisci per metterti contro abitudini errate, preconcetti e menefreghismo. Vuoi proteggere le barriere (che vuoi vedere sane e piene di pesci) perché rimangano intatte e vive.

  5. Fai un piccolo spazio nell’armadio per riporre la tua attrezzatura. Sappi che nel tempo questa fagociterà l’armadio stesso, moltiplicandosi oltre misura. Comprerai infatti una muta, rendendoti poi conto che non va bene dappertutto, una bombola per averne poi 5 (mono, bibo, decompressive, argon…) e così via.

  6. Sarai ossessionato per determinate piccole malattie che non fanno paura agli umani normali: un piccolo dolore alle orecchie, un raffreddore possono farti saltare le immersioni programmate e quindi inizierai ad odiare l’aria condizionata ed il mare inquinato, ed a temere come la peste questi disagi.

  7. Quando vedi film con scene fasulle di immersioni, od il solito squalo killer psicopatico, oppure attori che in grotta terrestre fanno immersioni con una muta da 2 mm, ti viene il cosiddetto “latte alle ginocchia” e cambi canale, sperando (vanamente) in trasmissioni più intelligenti. Oppure fai il tifo per lo squalo (“mangialo!”).

  8. Come detto all’inizio, impari a condividere le esperienze con gli altri subacquei, gioendo e sognando con loro immersioni vissute od in programma per il futuro. Allo stesso tempo ti verrà un’irritazione superiore ad ogni orticaria quando un “terrestre” vorrà insegnarti le cose che lui sa per certe perché gliele hanno raccontate. Una volta ho cenato con un tuttologo, non subacqueo, che mi voleva a tutti i costi insegnare le cose che non sapeva. Come se io dicessi di saper pilotare un aereo da caccia perché ho volato come passeggero su di un airbus. Ora lo sapete, sono sensibile: statemi alla larga, terricoli.

  9. Dopo essere stati sfiorati da uno squalo, od avere provato a fare immersioni in grotta o profonde, quindi dopo aver provato situazioni adrenaliniche in cui senti di avere rischiato la vita (anche se al 99% non è vero), sei maggiormente pronto ad affrontare i pericoli della vita reale, fuori dall’acqua.

  10. Invece che progettare l’età della pensione immaginando di passarla a vedere cantieri e tagliare l’erba, pensi che, fino a quando il buon Dio te lo concederà, farai un sacco di immersioni, magari meno pesanti, ma fantastiche. Una mia lontana zia prese il suo primo brevetto ad 81 anni (!), dicendo poi “non pensavo che fosse così bello!” e continuando quindi ad immergersi fino agli 88 anni di età. Magari, so che state pensando. Ma di pensionati subacquei ne ho conosciuti veramente tanti, e con un entusiasmo ancor più grande delle persone giovani.


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